giovedì 7 agosto 2008

Prendere il controllo

Nell'ultimo post accennavo al concetto di causa ed effetto e siccome ritengo che sia della massima importanza, mi pare giusto approfondirlo. Va detto innanzitutto che l'uomo sottosta a precise leggi naturali, fisiche, chimiche, biologiche, mentali, ecc. dalle quali non può prescindere se vuole vivere una vita soddisfacente. Certo, abbiamo il cosiddetto libero arbitrio e, al contrario di qualsiasi altra creatura, abbiamo la possibilità di violare tali leggi, ma a nostro rischio e pericolo.
Ora, una delle leggi fondamentali dell'universo è la legge di causa ed effetto, ossia che ogni causa produce un effetto e, per converso, che ogni effetto origina da una causa (che si rifà alla legge fisica di azione-reazione).
Ma per quanto ci concerne, la vera domanda è: la nostra vita è improntata alla causa o all'effetto? Voglio dire, siamo noi a produrre le azioni o non siamo piuttosto coloro che le subiscono. Se siamo la causa, siamo consapevoli degli effetti che stiamo generando per noi stessi e sul nostro ambiente? E se invece siamo l'effetto, chi sta producendo le azioni che stiamo subendo?
Prima di rispondere se ritieni di essere causa piuttosto che effetto, tiene presente che il pessimismo, la negatività, il vittimismo, la lamentela sono tutti prodotti dell'effetto, a meno che non piaccia sguazzarci dentro. Ma siccome non ho ancora incontrato nessuno che goda nell'essere negativo o pessimista, non posso che concludere che tale persona subisca le azioni-causa di qualcun altro. Ogni qual volta ci lamentiamo del nostro partner, dei nostri genitori, dei nostri figli, del nostro capo, dei nostri dipendenti, del governo, stiamo di fatto dicendo che tutti questi sono la causa del nostro disagio... Ed è così che vogliamo vivere?
Se anche per assurdo il nostro partner ci soddisfacesse in tutto, i nostri figli fossero a nostra immagine e somiglianza, se il governo provvedesse a tutti i bisogni dei cittadini e ci sentissimo soddisfatti per tutto questo, saremmo comunque "effetto", perché il nostro stato d'animo non dipenderebbe comunque da noi. La soddisfazione e la negatività sono due facce della stessa medaglia. Non siamo nati per essere soddisfatti, così come non siamo nati per lamentarci: siamo nati per prendere il controllo della nostra vita, per essere "causa" e dare il nostro contributo per rendere migliore il nostro ambiente.
Se vogliamo che cambi qualcosa nel nostro ambiente o nel nostro paese dobbiamo assumere il controllo e la responsabilità della nostra vita, perché se non lo facciamo noi, lo farà qualcun altro per noi ed è esattamente questo che sta succedendo.
Concordo che non sia facile passare di colpo dall'essere effetto all'essere causa e quindi dobbiamo iniziare lentamente, ma inesorabilmente, con piccole cose, ponendoci degli obiettivi e compiere azioni, anche insignificantemente piccole che vadano in quella direzione. Un pò alla volta prenderemo sempre più confidenza con il creare le circostanze, dando così una svolta decisa alla nostra vita.
Anziché lagnarci che non si puù andare avanti così, facciamoci un'altra domanda:
"Cosa posso fare, concretamente, per contribuire a migliorare questa situazione?"