mercoledì 10 settembre 2008

Ma il libero arbitrio esiste davvero?

Questa mia domanda, che esprime anche un chiaro dubbio, potrà sorprenderti. In effetti, penserai, se non ne sono sicuro io che lavoro con le persone mettendole davanti a scelte che avranno un profondo impatto sulla loro vita, chi dovrebbe crederci? La tua perplessità è legittima e, naturalmente, questo articolo confermerà che il libero arbitrio esiste certamente, ma che non è poi così ampio come si può credere. Tuttavia c'è, eccome, e non ho nessuna intenzione di dare a qualcuno un appiglio per concludere che non abbiamo alcuna scelta.

La realtà è che, comunque, abbiamo un margine assai ridotto di scelta. Pensaci un attimo: cosa determina veramente chi siamo? Innanzitutto, il nostro DNA, il nostro patrimonio genetico ed è evidente che su quello non possiamo intervenire in alcun modo. E poi, cos'altro influisce su ciò che diventiamo? L'ambiente nel quale cresciamo, i nostri genitori, i nostri insegnanti, ecc. Possiamo forse scegliere chi seguirà la nostra crescita? Piuttosto improbabile, direi. E già solo con la genetica e l'educazione ci giochiamo un'altissima parte della nostra possibilità di scelta. Per non parlare del paese di provenienza e della sua peculiare cultura, dei media, di ciò che, in generale, la società in cui viviamo e operiamo ci dice essere giusto o sbagliato... Sia a livello genetico che culturale, abbiamo obiettivamente scarsissime probabilità di fare scelte che siano veramente nostre. Sia dall'interno che dall'esterno pare che tutto sia già preordinato e non possiamo fuggire alla loro potentissima influenza. E quindi, cosa rimane?

Non possiamo fare nulla per cambiare la nostra essenza biologica, è vero, ma possiamo certamente scegliere stili di vita che quantomeno non agevolino gli handicap che madre natura ci ha posto davanti. Ad esempio, se la nostra ereditarietà è incline all'obesità, possiamo adottare stili di vita che non la favoriscano e lo stesso discorso vale anche per tutte le nostre caratteristiche fisiche o perfino psicologiche. Se anche siamo bruttarelli, anziché sprofondare nella timidezza e la depressione, possiamo scegliere di avere migliore cura del nostro corpo per diventare almeno "interessanti". Se siamo tendenzialmente introversi (che non significa necessariamente essere timidi), possiamo addestrarci ad essere più disponibili ed aperti.

Allo stesso modo, non possiamo cambiare l'ambiente nel quale viviamo ed in cui siamo cresciuti (cioè possiamo anche, ma sarebbe un discorso un pò più lungo), ma una volta adulti possiamo certamente scegliere l'ambiente che riteniamo essere più valido per la nostra crescita. NON POSSIAMO cambiare la realtà, ma abbiamo il potere di scegliere la realtà che vogliamo. E' una piccola cosa, certo, ma il libero arbitrio si gioca tutto lì e, tuttavia, questo ristretto margine di azione è più potente di quanto si possa immaginare.

Se sei sconfortato per la situazione economica, politica o sociale del nostro paese, sono pronto a scommettere che stai frequentando un ambiente che ha la tua stessa visione pessimistica della realtà. Te ne stai tutto il giorno in mezzo a persone che dalla mattina alla sera si lamentano, sono preoccupate, negative, sempre con un piede nella fossa... ESCI FUORI DA QUESTO CIRCOLO!! Cambia ambiente; frequenta persone più positive, che nonostante vivano i tuoi stessi problemi hanno un approccio diverso; persone con una mentalità orientata all' abbondanza invece che alla scarsità; vai a visitare altri paesi; smettila di ascoltare notizie catastrofistiche; leggi libri edificanti che ti aiutino a scoprire la grandezza che c'è in te e cosa puoi fare della tua vita, anziché quelli che ti dicono in quale stato di m... ci ritroviamo. Non è molto, d'accordo, ma questa possibilità sfruttala fino in fondo, anche perché è l'unica che hai e che nessuno può portarti via.

Ricordo un fumetto dove c'è un condannato in mezzo ad un arena sulle cui pareti di cinta c'erano due porte. Il re, dall'alto, gli dice che dietro una delle due porte si trova un boia sanguinario, mentre dietro quell'altra troverà una bellissima fanciulla. Quindi, il re conclude: "Che porta scegli?". Ed il condannato, senza la minima esitazione risponde: "Quella con la bellissima fanciulla!"

Le persone cercheranno sempre di imporci la loro realtà, ma noi abbiamo la possibilità di scegliere quella che vogliamo