lunedì 21 luglio 2008

Fermiamo il pessimismo prima che sia troppo tardi!

Da qualche anno a questa parte, in Italia ha preso piede un nuovo gioco: il toto-settembre. Ogni anno, da poco meno di dieci anni, la gente si chiede cosa succederà in autunno, dopo l'intorpidimento estivo, quando le fabbriche ed i negozi riaprono e non si sa bene cosa abbia in serbo la politica e l'economia. Si parla di "autunno caldo" quando si prevedono massicce rivendicazioni sindacali, di nuove finanziarie che tengono tutti col fiato sospeso, della scuola che costa sempre di più e così via.

Quest'anno il toto-settembre è più che mai oscuro e gravido di preoccupazioni. L'economia non sta andando benissimo, ed in più abbiamo lo spauracchio del prezzo del petrolio che non smette di crescere, del fenomeno dei utui subprime che potrebbe toccare anche l'Italia, molti negozi stanno chiudendo bottega e molte aziende stanno fallendo o stanno fortemente ridimensionando il personale. I consumi calano vistosamente e la produzione stenta, mentre la politica continua a parlare di cose di cui al cittadino non frega assolutamente niente, lasciandolo sempre di più con la sensazione di non poter far niente per cambiare le cose.

La gente ha paura e non crede più nel futuro. E niente, né corruzione, né malavita, né criminalità, né malgoverno, né casta... niente è più deleterio della perdita di fiducia nel futuro e dobbiamo fare qualcosa per cambiare questo stato di cose. La politica non cambierà, l'economia mondiale seguirà il suo corso, il prezzo del petrolio continuerà probabilmente a salire senza che noi si possa fare nulla a riguardo di tutto questo. L'unica cosa che abbiamo il potere di fare è cambiare il nostro approccio alla realtà, ossia di capire come reagire a tutto questo in modo che torni a nostro vantaggio.

E la realtà è che non sta succedendo niente di così grave, alla fine
. Mi rendo conto che si tratta di un'affermazione forte ed apparentemente incosciente, ma le cose stanno così. L'economia sta rallentando, non sta crollando. La criminalità non sta crescendo, alla fine, la sanità non sta andando peggio. L'intero mondo si sta riassestando ed è normale che ci sia qualche piccolo tremore, qua e là, ma non vi sono meno opportunità e ricchezza di prima, anzi! Quello che sta cambiando, in peggio, è la crescente sensibilità, complice i media, verso queste cose da parte dei cittadini ed è qui che dobbiamo intervenire.

La mia intenzione, ed il mio impegno, è quello di dare il mio personale contributo affinché cresca nelle persone una maggiore consapevolezza di ciò che possono fare per migliorare la loro vita, che si sviluppi in loro una cultura dell'abbondanza che faccia loro vedere le tante opportunità che possono sfruttare, che ricomincino a provare fiducia per il futuro proprio e dei propri figli. Non è utopia: tutto questo è altrettanto vero quanto è vera l'immondizia che stanno cercando di propinarci ogni giorno attraverso la TV e i giornali. E' solo una questione di scelta.

E per arrivare a questo occorre, però, fare qualche piccola modifica nelle nostre abitudini quotidiane:

1. Informarsi il minimo possibile per sapere cosa sta accadendo nel nostro paese e nel mondo . Tutto il resto è ininfluente. Lascia perdere i programmi di approfondimento ed i libri di denuncia: non fanno altro che aumentare il tuo senso d'impotenza e la sfiducia. Non dovremmo conoscere la verità, allora? Certo, ma solo se poi fai qualcosa in proposito. Sapere cosa succede e poi non fare nulla e lamentarti coi soliti "come si fa a andare avanti così?" non fa che aumentare la tua ansia. Se non sei ancora pronto ad agire, non avvelenare la tua mente con inutile negatività. Sapere che i governanti sono corrotti ti fa stare bene? Intendi fare qualcosa a riguardo? Può sembrare un nascondere la testa sotto la sabbia, ma questo è esattamente quello che stai facendo quando focalizzi tutto la tua attenzione sull'immondizia anziché sulle opportunità.

2. Limita le distrazioni. Avere dei passatempo va benissimo, anzi (poi ne parlerò). Accertati solo che quel passatempo non occupi i tuoi pensieri quando dovresti fare altro. Se sei un tifoso, ad esempio, non dedichi solamente quell'ora e mezza alla partita domenicale, ma entri nel vortice dei commenti e dei controcommenti quotidiani, spendi tempo con la Gazzetta dello Sport e ti prepari alla prossima partita. Questo migliora la tua vita? Ti fa ottenere quello che vuoi veramente o ti serve solo per distrarti dai tuoi autentici obiettivi (ammesso che tu ne abbia)? E come il calcio, ci sono molte altre droghe...

3. Passa più tempo con la tua famiglia
. La tua famiglia è il luogo dove puoi rigenerare le tue energie. Non è stando più ore al lavoro per compensare il minore fatturato che risolverai la tua situazione. Non pensare solamente alle TUE esigenze. La tua famiglia ha bisogno di te come tu hai bisogno di lei. Giocare di più coi tuoi figli o seguire i loro interessi ti fa uscire dal tuo guscio di preoccupazioni e ti rigenera, lasciando maggiore spazio alla tua creatività. Poiché le cose sono più difficili quest'anno dell'anno scorso, forse stai lavorando di più... Bene: stai fatturando anche di più? Sono certo che non è così... e allora a che serve?

4. Fai le cose che vorresti fare, ma che hai paura di fare per timore di togliere del tempo al tuo lavoro
. Si torna ai passatempi. Se vuoi avere maggiore controllo della tua vita, devi creare gli eventi, non subirli... Abbrutirti sul lavoro e sacrificare i momenti di relax è segno di passività e non stai dando nulla di valido al tuo lavoro. Se quando lavori sei totalmente focalizzato su quello che stai facendo, produci meglio, di più e puoi permetterti di lavorare dalle due alle quattro ore in meno al giorno per dedicarti ad altro. Non devi credermi: provalo.

5. Investi tempo (e, se necessario, denaro) nella tua crescita
. Può sembrare che stia portando acqua al mio mulino, ma se non credessi fermamente in questa abitudine farei un altro lavoro, ti pare? Finché restiamo nel livello in cui ci troviamo, nemmeno il livello della nostra vita cambierà: questa è una legge della natura! Puoi raddoppiare le tue ore di lavoro, cambiare mestieri, cercare nuovi clienti... puoi fare quello che vuoi, ma se non cambi il tuo approccio alla realtà, non succederà nulla di concreto nella tua vita. Dedica più tempo alla lettura di saggi che riguardano la crescita personale e/o spirituale e, ogni tanto, partecipa a qualche corso (non necessariamente, o non solo, di Carli) che ti aiuti nella tua crescita. Rinuncia ad un paio di scarpe o ad una gita, se devi, ma non barattare l'essenza della tua vita con cose inutili.

Questi sono i punti più importanti, ma ce ne sono anche altri.

Condividi i tuoi punti di vista su questo blog. Invia questo link ed il materiale che ti invierò a tutti quelli che puoi. Abbiamo il dovere di innalzare il livello di coscienza delle persone se vogliamo migliorare la nostra condizione sociale e quella del nostro paese. Ho solo gettato un piccolo sasso: aiutami a trasformarlo in un macigno se anche tu sei del mio stesso parere. Non sarà facile, ma insieme possiamo farcela.

17 commenti:

Fabio Calzavara ha detto...

Caro Alessandro, conta pure su di me per questo progetto!

Alessandro Carli ha detto...

Grazie Fabio... il modo migliore è quello di diffondere questa visione alternativa della realtà, che non è tutta negativa. Avremo modo di confrontarci ancora su questo.

antonia ha detto...

Credo che Lei abbia interpretato perfettamente il pensiero, le paure, "le angosce" di ogni italiano, attivo o meno politicamente.
Non credo esista una panacea...ma di una cosa son sempre stata convinta: buone motivazioni, tenacia, ambizione, passione e soprattutto la capacità di "fare rete", di rendere complementari le risorse umane, sono elementi fondamentali in grado di condurre anche molto lontano. Io ci sono con il mio seppur "giovane" e lontano (Calabria)contribuo.

ciao a tutti

Antonia

Alessandro Carli ha detto...

Grazie Antonia per il tuo contributo, di cui "approfitterò" senz'altro... ieri parlavo con un mio carissimo amico e mi diceva di come le cose andranno sempre peggio, che questo è solo l'inizio. Ma la cosa peggiore è che più che paura c'era in lui rassegnazione: è così che le cose sono destinate ad andare! Il vero problema non è la paura in sé, ma il senso d'impotenza che genera la paura. Io sono convinto che abbiamo molto potere, invece, ma non lo stiamo usando. Il mio intento, con questo blog e con ciò che mi sono impegnato a fare, non è cambiare il paese, ma di aiutare le persone a cambiare la visione su di loro e sull'impatto che possono avere sulla loro vita: il paese cambierà di conseguenza.

litaliano ha detto...

ho letto velocemente iltuo blog grazie
del contributo

litaliano ha detto...

Io credo che nel momento che si tenta di fermare il pessimismo per assurdo lo si concretizza in quanto tale atto preclude che tu sia a conoscienza del pessimismo,mettiamo per esempio che una persona sia al di fuori del pessimismo per capire il concetto si troverebbe nella situazione di andare alla ricerca di cosa sia il pessimismo ,ed in questo modo si farebbe contaminare(passatemi il termine) da messaggi negativi.
Partendo da questo punto quindi bisognerebbe interrogarsi su quale sia realmente la cosa da cui bisogna fare attenzione prima che sia tropo tardi nella vita.
Saluti

Alessandro Carli ha detto...

Sono d'accordo, Emanuel. In effetti, occorre prendere atto del pessimismo che c'è in giro, non cercando di evitarlo, che porterebbe inevitabilmente ad un suo rafforzamento, ma proponendo qualcosa di alternativo e di positivo.
Forse il titolo di questo articolo può essere fuorviante, te ne do atto, perché si focalizza proprio sul pessimismo, ma il concetto è quello di proporre un modello mentale e di comportamento virtuoso che stimoli la creatività e la positività.
Grazie della tua precisazione.

Andrea ha detto...

Grande Alessandro,hai perfettamenteragione e leggo con grande gioia i diversi post. A me viene in mente spesso la parola "glocale" fusione di locale e globale. riappropriarsi dellebellezzeche ci stanno vicino (la nostra cultura una per tutti,magari per anni considerata "vecchia") e un occhio al globale. Personalmente niente tv e le fonti da internet sto imparando a scegliermele. e apprezzo molto di più le Piccole cose Importanti. Grazie ancora Ale

Alessandro Carli ha detto...

Bene Andrea, questo è un buon primo passo. Il discorso che fai a proposito di apprezzare le cose che abbiamo vicine con uno sguardo sul mondo riflette molto ciò che penso da tempo e cioè che l'Italia, se vuole venire fuori da questa crisi, deve cominciare ad investire seriamente (e mi rivolgo soprattutto agli imprenditori più che allo stato che voglio VOLUTAMENTE mettere da parte, almeno per ora, perché è un freno, non una risorsa per il paese) su ciò che abbiamo e che nessuno potrà mai copiare o portare via e che tutti ci invidiano: la nostra natura, la nostra storia, la nostra arte, la nostra cultura... Sto parlando di turismo, di enogastronomia, di design, ecc. Lasciamo che i bulloni e le stoffe li facciano qualcuno altro... Sì, Andrea, dobbiamo riscoprire la forza immensa che c'è nel nostro paese e tornare ad essere un paese con un sano orgoglio. Così come sotto le immondizie abbiamo appena riscoperto una bellissima Napoli, così sotto le macerie di questo paese sono certo di trovare un autentico tesoro... ma non aspettiamo che sia sempre qualcun altro a portarcelo a casa...

antonia ha detto...

Io credo che la conoscenza (ammesso che derivi da fonti imparziali) sia il vero motore della vita. C'è chi ne fa uso per ricavarne "saccenza", e c'è chi la utilizza con "umiltà" (pochi) per l'interesse comune. Distinguere gli uni dagli altri?Difficile...
Io credo che manchino gli stimoli...soprattutto in una regione, come la mia, che si limita a "sopravvivere" piuttosto che lottare per vivere dignitosamente. Per dirne una, quest'anno abbiano registrato il 50% in meno del turismo: un duro colpo per chi vive soprarattutto di questa risorsa.
Manca la coerenza dei nostri grandi "strateghi" politici, l'imparzialità, la proattività.
E' assolutamente necessario valorizzare il mondo delle idee, stimolare il ricambio generazionale anche e soprattutto nelle piccole realtà locali. Dobbiamo fare di tutto perchè questo mondo ci somigli un pò di più. Ma come? E il ruolo di noi giovani?

Alessandro Carli ha detto...

Sono certo che in Calabria le cose non siano facili e sono altrettanto certo che chi governa quella regione (come altre del sud, d'altra parte) farà poco per agevolare l'iniziativa.
Il turismo sarebbe di gran lunga la vostra risorsa più importante ed è davvero difficile capire come mai si faccia così poco per potenziarla.
Certo, possono intervenire logiche mafiose, ma se si produce poco, la stessa malavita ne perde. E allora?
Io credo che se la gente si sofferma a pensare per quale motivo non può fare nulla, entra in una spirale d'impotenza dalla quale difficilmente potrà uscire.
Non è meglio chiedersi cosa si PUO' fare. Magari poco, un nonnulla, ma quel tanto che serve ad avere la sensazione di avere un certo controllo sul proprio avvenire.
E' poca cosa, me ne rendo conto, ma è pur sempre un punto di partenza, soprattutto per i giovani.
Usate le reti, le conoscenze, questi blog (perché no?) o altri, ma riappropriatevi del vostro sacrosanto diritto di sognare.

luciano ha detto...

Ciao Alessandro! Felice e preoccupato per questa Tua nuova avventura. Mi spaventi! Questo blog Ti mancava proprio! Ma quanto produci?
Pessimismo. La mia idea é che non dobbiamo fermare un bel niente. Io non voglio considerarlo assolutamente! Se lo consideri lo ammetti. Poi va a finire che Ti ci perdi dentro. Credi è solo una spirale sbagliata. Non considerarla mai!
Noi siamo più forti, più forti di tutto intanto.
Le cose non vanno da sole, non vanno neanche bene o male. Ci siamo noi di mezzo.
La mia proposta é semplicemente di non parlarne più. Io non voglio assolutamente più parlare di pessimismo, capiamoci, non nominare nemmeno più questa parola e lo proporrei al mondo se mi ascoltasse.
Al nuovo tema da sviluppare allora!
Au revoir a tutti!

Alessandro Carli ha detto...

Grazie, Luciano, per il tuo entusiastico intervento! Ammiro la tua presa di posizione e la appoggio... fin tanto che riguarda la tua vita. Tuttavia, nascondere la testa sotto la sabbia e far finta che tutte le persone siano felici ed ottimiste non è una gran prova di consapevolezza.
La verità è che il pessimismo c'è e sta dilagando e sono lieto di sentirti dire che riesci a tenerlo fuori della tua vita. Ecco, io vorrei aiutare tante persone a fare altrettanto e ho proprio bisogno di persone come te, impermeabili a qualsiasi negatività.
Sull'uso delle parole posso essere pienamente d'accordo con te. Non più "fermiamo il pessimismo", ma "riattiviamo l'ottimismo".
E' un gioco di parole per te, forse, ma qualcosa occorre pur fare.
Comunque, grazie davvero per il tuo intervento.

Unknown ha detto...

Splendido questo tuo ultimo intervento , Alessandro. Non "fermiamo il pessimismo" ma "riattiviamo l'ottimismo" perchè ? Cari amici , non credo che sia un gioco di parole , ma è fin troppo dimostrato che quando ci accaniamo contro qualcosa gli infondiamo energia e lo rinforziamo...Non più marce contro la guerra ma marce per la pace , non più lotta alla droga , ma educazione alla vita sana... e gli esempi sarebbero infiniti. I concetti (e le emozioni ad esso collegate) siano "pro qualcosa" e non "contro qualcosa"...
Vi ricorda qualche recente pubblicazione tutto ciò ?
Attendo risposte.
Grazie a tutti.
Gabriele

Alessandro Carli ha detto...

Piccolo ha focalizzato un punto importante: l'orientamento sul positivo anziché fare il punto sul negativo, che non serve a nessuno.
Se questo blog vuole essere un punto di riferimento sulla positività e sull'ottimismo deve anche usare i messaggi e le parole giuste.

Andrea ha detto...

Rileggo i post, mi soffermo sull'ultimo commento di Ale e mi dico "CHE LA MAPPA NON SIA IL TERRITORIO"; osservo di come l'informazione in questi periodi di ferie e vacanze sia scandalosa: mi chiedo le cause e ne trovo molte; ragione in più per concentrarsi sulle sensate.
Un saluto a tutte/i

Andrea ha detto...

EDIt scusate, mancava COSE sensate @;-)