La riflessione di oggi parte da una situazione che una mia cara amica sta vivendo. ma che credo riguardi molti e cioè: scegliere di lavorare ad ogni costo, magari anche in perdita, o avere il coraggio di rifiutare un lavoro se le condizioni sono svantaggiose?
Questo sarà un dilemma sempre più frequente, in questo periodo di crisi, ma per quanto mi riguarda, non ho dubbi: non cedere al ricatto! Nella newsletter mensile che hai ricevuto, hai visto che per il 2009, ho alzato tutti i prezzi. Credo nel mio lavoro e so quali benefici ne possono avere le persone, ad ogni livello: perché dovrei essere sottopagato? Devi credere nel tuo lavoro e se sei disposto a svenderlo, come pensi che lo valuterà il tuo cliente?
Se il cliente vuole abbassare il prezzo (e lo fa sempre, per default, anche se lavori gratis!), resta sulla tua posizione, oppure contratta, chiedi sempre una contropartita: non deve mai pensare che sei disposto a calare le braghe, altrimenti per te è finita e, cosa ancora più importante, alla fine lui si sentirà insicuro con te e, paradossalmente, non comprerà (non da te, almeno).
Le leggi della prosperità sono chiare: alla fine, non è mai una questione di prezzo, ma di sicurezza.
mercoledì 3 dicembre 2008
martedì 2 dicembre 2008
Promuovere l'abbondanza
Come può un leader guidare altre persone se è imprigionato nelle spire della scarsità? Se è il primo a lamentarsi, a vedere tutto nero, a non voler correre dei rischi...? Tutti siamo capaci di pensare in termini di scarsità, ma da un leader ci si deve aspettare qualcosa di più!
E, a proposito, questa messa a punto riguarda te, non i nostri politici o i nostri capi. La leadership è uno stile di vita, il solo che può renderla efficace; ma se non è improntato all'abbondanza, a cosa serve?
Come tendi a vedere la realtà che stai vivendo? Qual è l'area nella quale ti senti scarso/a : la professione, nei rapporti intimi, con gli amici, nella tua cultura, nel tuo fisico...? Identificala e potenziala: tu puoi fare la differenza per te stesso/a e le persone che ti sono vicine, in ogni ambito.
E, a proposito, questa messa a punto riguarda te, non i nostri politici o i nostri capi. La leadership è uno stile di vita, il solo che può renderla efficace; ma se non è improntato all'abbondanza, a cosa serve?
Come tendi a vedere la realtà che stai vivendo? Qual è l'area nella quale ti senti scarso/a : la professione, nei rapporti intimi, con gli amici, nella tua cultura, nel tuo fisico...? Identificala e potenziala: tu puoi fare la differenza per te stesso/a e le persone che ti sono vicine, in ogni ambito.
lunedì 1 dicembre 2008
Io perdo, tu perdi
Ricordo le mie prime cotte, totalmente perso per una ragazza che mi sembrava una dea. E lei che fa? Mi respinge! Inaudito! Naturalmente, io stavo da cani e cosa facevo per tirarmi un pò su? Quello che fanno un pò tutti, cioè cercavo di buttare giù lei. I suoi splendidi occhi azzurri diventavano da pesce lesso, le gambe ora erano storte, le puzzava il fiato ed aveva anche qualche cenno di cellulite...
Sono certo di non parlare solo per me. La verità era che stavo malissimo e l'unico modo che conoscevo per illudermi di stare meglio era impallinare mentalmente l'altra. Il mio dolore non stava nel fatto che mi avesse respinto, ma cosa mi dicevo in proposito, cioè che ero inadeguato, che nessuna donna si sarebbe interessata a me, ecc. Io ero un perdente e quindi, ai miei occhi, doveva diventare perdente anche lei... Anziché cercare di capire come migliorare e diventare migliore (per me, prima ancora che per lei), rafforzavo il mio lato perdente, confermando la mia bassa autostima, rifacendomi su di lei.
Purtroppo, molta gente fa lo stesso sbaglio quando non si sente a posto. Occorre rompere questo schema, cercando il meglio in se stessi e negli altri.
Sono certo di non parlare solo per me. La verità era che stavo malissimo e l'unico modo che conoscevo per illudermi di stare meglio era impallinare mentalmente l'altra. Il mio dolore non stava nel fatto che mi avesse respinto, ma cosa mi dicevo in proposito, cioè che ero inadeguato, che nessuna donna si sarebbe interessata a me, ecc. Io ero un perdente e quindi, ai miei occhi, doveva diventare perdente anche lei... Anziché cercare di capire come migliorare e diventare migliore (per me, prima ancora che per lei), rafforzavo il mio lato perdente, confermando la mia bassa autostima, rifacendomi su di lei.
Purtroppo, molta gente fa lo stesso sbaglio quando non si sente a posto. Occorre rompere questo schema, cercando il meglio in se stessi e negli altri.
venerdì 28 novembre 2008
Non avere è meraviglioso!
Voglio tornare sul concetto di AVERE, ma solo per confonderti un pò le idee: Dio non voglia che tu debba mai dire, "Ah, ora ho capito tutto.": sarebbe la fine! Un paio di messe a punto fa dicevo che AVERE viene prima di ESSERE, ma ora dico che NON avere è bello! Un bel paradosso, non trovi?
Eppure questi due concetti non sono così contraddittori fra di loro. Ribadisco quello che ho detto, ma al tempo stesso aggiungo che se HAI già tutto quello che credi di VOLERE, e quindi non ti trovi mai in uno stato di carenza, non puoi desiderare di AVERE di più e, conseguentemente, non potrai mai ESSERE di più!
Accontentarsi di ciò che si HA e si E' è una sciocchezza e non c'è niente di nobile in questo. Assicurati soltanto che ciò che desideri sia davvero ciò di cui hai bisogno per crescere e non soltanto piaceri effimeri: di quelli puoi anche accontentarti.
Eppure questi due concetti non sono così contraddittori fra di loro. Ribadisco quello che ho detto, ma al tempo stesso aggiungo che se HAI già tutto quello che credi di VOLERE, e quindi non ti trovi mai in uno stato di carenza, non puoi desiderare di AVERE di più e, conseguentemente, non potrai mai ESSERE di più!
Accontentarsi di ciò che si HA e si E' è una sciocchezza e non c'è niente di nobile in questo. Assicurati soltanto che ciò che desideri sia davvero ciò di cui hai bisogno per crescere e non soltanto piaceri effimeri: di quelli puoi anche accontentarti.
giovedì 27 novembre 2008
Comunicare sicurezza
Abbiamo bisogno di sentirci costantemente rassicurati. Che le cose andranno bene, che possiamo fidarci, che siamo amati, che siamo considerati... è un bisogno basilare che se dovesse venir meno, a qualsiasi livello, tira fuori il peggio delle persone.
Pertanto, la prima cosa che dobbiamo fare quando comunichiamo è chiederci se ciò che stiamo dicendo rassicura la persona che ci sta davanti. Questo è particolarmente importante nella vendita, ma anche nella "semplice" comunicazione interpersonale. Se vogliamo costruire un rapporto sincero e profondo, basato sulla fiducia, l'altro deve sentirsi sicuro con noi e potrà sentirsi tale solamente se noi siamo trasparenti, se comunichiamo ciò che siamo.
Dove non sei totalmente trasparente? Cosa ti impedisce di esserlo? Cos'è importante che l'altra persona sappia o veda di te affinché si possa sentire sicura e, quindi, fidarsi?
Pertanto, la prima cosa che dobbiamo fare quando comunichiamo è chiederci se ciò che stiamo dicendo rassicura la persona che ci sta davanti. Questo è particolarmente importante nella vendita, ma anche nella "semplice" comunicazione interpersonale. Se vogliamo costruire un rapporto sincero e profondo, basato sulla fiducia, l'altro deve sentirsi sicuro con noi e potrà sentirsi tale solamente se noi siamo trasparenti, se comunichiamo ciò che siamo.
Dove non sei totalmente trasparente? Cosa ti impedisce di esserlo? Cos'è importante che l'altra persona sappia o veda di te affinché si possa sentire sicura e, quindi, fidarsi?
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mercoledì 26 novembre 2008
AVERE o ESSERE?
Non per riprendere il vecchio (!) quesito di Erich Fromm, ma secondo te, è più importante avere o essere? Essere, giusto?
Allora, cosa determina ciò che sei? La genetica, l'educazione, i tuoi talenti, le esperienze di vita, i sentimenti che ti sono stati trasmessi... tutte cose che hai AVUTO e che porti ancora dentro di te. Capisco che sia poco romantico, ma guardiamo i fatti: AVERE viene prima di ESSERE, poiché ciò che hai avuto e che hai fa di te ciò che sei. Certo, noi possiamo ESSERE tutto ciò che vogliamo... purché ci DIAMO ciò che ci serve per essere ciò che vogliamo.
Cos'hai bisogno di AVERE per diventare la persona che vuoi ESSERE? Più autostima, più amore, più divertimento, più leadership...? Trova il modo di prenderteli, perché chi SEI è determinato da ciò che DAI e non puoi dare ciò che non HAI. Per questo dobbiamo avere prosperità nella nostra vita: non è un lusso, ma un'esigenza del nostro esistere.
Allora, cosa determina ciò che sei? La genetica, l'educazione, i tuoi talenti, le esperienze di vita, i sentimenti che ti sono stati trasmessi... tutte cose che hai AVUTO e che porti ancora dentro di te. Capisco che sia poco romantico, ma guardiamo i fatti: AVERE viene prima di ESSERE, poiché ciò che hai avuto e che hai fa di te ciò che sei. Certo, noi possiamo ESSERE tutto ciò che vogliamo... purché ci DIAMO ciò che ci serve per essere ciò che vogliamo.
Cos'hai bisogno di AVERE per diventare la persona che vuoi ESSERE? Più autostima, più amore, più divertimento, più leadership...? Trova il modo di prenderteli, perché chi SEI è determinato da ciò che DAI e non puoi dare ciò che non HAI. Per questo dobbiamo avere prosperità nella nostra vita: non è un lusso, ma un'esigenza del nostro esistere.
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martedì 25 novembre 2008
Fa vedere chi sei!
La leadership non è qualcosa che tieni in cassaforte. Se non la esprimi è come se non esistesse... e sarebbe un peccato, perché c'è una gran fame di leadership autentica in giro.
Se ritieni di sapere o saper fare qualcosa che possa essere di beneficio ad altri, hai il dovere di divulgarlo: innanzitutto con l'esempio, ma se necessario, anche con le parole. Non devi essere né un grande oratore, né particolarmente istruito, né di un certo livello sociale. Devi solamente essere convinto della bontà di ciò che hai da dare e di come gli altri ne beneficeranno.
Comincia dal piccolo, dalla tua famiglia. Senza pontificare, cosa hai da offrirle ed in che modo ne trarrà vantaggio? Poi impegnati a portare avanti il tuo progetto. La leadership inizia da qui.
Se ritieni di sapere o saper fare qualcosa che possa essere di beneficio ad altri, hai il dovere di divulgarlo: innanzitutto con l'esempio, ma se necessario, anche con le parole. Non devi essere né un grande oratore, né particolarmente istruito, né di un certo livello sociale. Devi solamente essere convinto della bontà di ciò che hai da dare e di come gli altri ne beneficeranno.
Comincia dal piccolo, dalla tua famiglia. Senza pontificare, cosa hai da offrirle ed in che modo ne trarrà vantaggio? Poi impegnati a portare avanti il tuo progetto. La leadership inizia da qui.
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